Biologico, Etico, Sostenibile sono concetti che sono entrati prepotentemente nella nostra quotidianità. L'intenso sfruttamento delle risorse naturali del nostro pianeta, i crescenti livelli di inquinamento di aria, acque e terreni, le inarrestabili emissioni di gas serra, sono i principali responsabili del surriscaldamento globale e delle annesse variazioni climatiche che stanno interessando il nostro pianeta spesso con effetti catastrofici.

L'unica possibilità che abbiamo per invertire questa tendenza è quella di voltare pagina verso il cosiddetto "Sviluppo Sostenibile", ossia uno sviluppo economico compatibile con la salvaguardia dell'ambiente e dei beni per le generazioni future. Un'economia non finalizzata al solo profitto, ma anche e soprattutto al benessere ed all'innalzamento della qualità della vita di tutta l'umanità e non solo a favore dei paesi ricchi a discapito di quelli poveri.

La filiera del tessile è una delle più inquinanti ed impattanti a livello globale. Lo sfruttamento dei terreni e degli agricoltori, l'abuso di pesticidi e fertilizzanti chimici, lo spreco di acqua ed altre risorse naturali, sono problematiche comuni nei campi di coltivazione. Lo sfruttamento dei lavoratori unito ad un utilizzo smisurato di sostanze chimiche inquinanti sono la routine nelle fabbriche, in particolar modo nei paesi meno sviluppati. Tutto ciò comporta, oltre agli evidenti danni ambientali e sociali, la presenza sui capi che indossi di sostanze tossiche nocive che vengono assimilate tramite la pelle.

Poiché ogni paese adotta una propria legislazione in materia di colture biologiche, diritti dei lavoratori, possibilità di utilizzo di sostanze chimiche, al fine di avere un criterio di produzione comune riconosciuto e valido in qualsiasi paese del mondo, sono nate organizzazioni autonome ed indipendenti che si occupano di redigere standard e rilasciare certificazioni, che garantiscono al consumatore che il prodotto che acquistano sia effettivamente sostenibile.

Poiché non basta scrivere biologico o organico sull'etichetta, abbiamo scelto i nostri prodotti tra quelli che rispettano rigorosi standard in termini di sostenibilità ambientale e sociale. Standard certificati da enti terzi, imparziali e rinomati a livello globale, per offrirvi dei prodotti realmente ecologici, etici e salutari.

Le principali certificazioni tessili dei nostri prodotti

Il GOTS, Global Organic Textile Standard, è il più importante standard per la produzione sostenibile di indumenti e prodotti tessili realizzati con fibre naturali provenienti da agricoltura biologica.

Nonostante sia la più diffusa nel tessile biologico, la certificazione GOTS è complicata ed onerosa da ottenere poiché adotta i criteri più stringenti sia in ambito ambientale sia in ambito sociale. Tuttavia è una certificazione completa in quanto copre tutto il percorso di produzione a partire dai campi di colture dalle materie prime sino al confezionamento del prodotto finale.

Nei campi di coltura vengono adottati standard biologici al pari di quelli utilizzati nel settore alimentare. Sono pertanto assolutamente vietati gli OGM (organismi geneticamente modificati), gli agricoltori sono liberi di selezionare e conservare i semi per le successive semine. E’ rigorosamente vietato l’utilizzo di erbicidi e pesticidi sintetici e nocivi e lo stesso terreno che ospita le colture provvede a fornire il cibo destinato a sfamare gli agricoltori. Le tecniche di coltivazione prevedono l’avvicendamento colturale (rotazione delle colture) in modo da migliorare o mantenere nel tempo la fertilità del terreno e garantire, a parità di condizioni, una maggiore resa, oltre che evitare la necessità di ricercare nuovi terreni da sfruttare, magari a discapito di boschi e foreste. Con l’utilizzo di queste tecniche si preserva l’ambiente evitando l’inquinamento, si riduce il consumo di acqua ed energia, la CO2 viene bloccata nel terreno e si riducono sino al 94% le emissioni di gas serra rispetto alle colture tradizionali. Infine agli agricoltori viene erogato il giusto compenso per il loro lavoro.

Tutte le fabbriche, dove le materie prime vengono lavorate per diventare gli indumenti che quotidianamente utilizziamo, vengono regolarmente ispezionate e certificate per il rispetto di rigorosi criteri sociali intesi come diritti dei lavoratori, quindi contratti di assunzione, retribuzioni eque, orari di lavoro standard, parità di genere con assoluto divieto di utilizzo di manodopera infantile. Nei processi produttivi è assolutamente vietato l’utilizzo di prodotti chimici anche solo potenzialmente nocivi: sono oltre 1000 i prodotti chimici tossici, abitualmente utilizzati nell’industria tessile, che sono stati messi al bando dalla certificazione GOTS. Questo per preservare oltre alla salute dei lavoratori che ne sono a stretto contatto anche le risorse idriche ed ambientali in cui i residui di queste sostanze vengono smaltiti. I prodotti chimici ammessi nel processo di lavorazione devono rispettare specifici requisiti di tossicità e biodegradabilità, il consumo di acqua deve essere razionalizzato ed ogni residuo di lavorazione attentamente trattato per evitare di venire immesso nell’ambiente.

Inoltre, tutti i prodotti GOTS per essere commercializzati devono essere dotati di un confezionamento sostenibile ossia ricavato tramite materiali biodegradabili o riciclati, così come devono essere anche tutti gli accessori come bottoni, cerniere ed etichette utilizzati per produrre l’indumento.

Sulla tua pelle la certificazione GOTS ti garantisce l’assenza di sostanze residue chimiche, tossiche, allergeniche, cancerogene.

Possono ottenere la certificazione GOTS soltanto prodotti tessili realizzati con fibre naturali (cotone, lana, lino, canapa, seta ecc.) prodotti seguendo i canoni dell’agricoltura biologica o dell’allevamento biologico nel caso delle fibre di origine animale.

Lo standard GOTS dispone di un database pubblico dove gli utenti possono cercare le imprese certificate che operano nella catena di fornitura, la loro localizzazione, il settore di attività ed i prodotti certificati GOTS. Ogni capo certificato possiede un etichetta riportante gli estremi della certificazione che puoi verificare qua: https://global-standard.org/public-database.html

Per saperne di più visita il sito istituzionale: https://global-standard.org

Vedi I NOSTRI prodotti CERTIFICATI GOTS

Oeko Tex 100 Standard

OEKO-TEX® è una certificazione tessile nata come etichetta di garanzia volta a tutelare la salute dei consumatori. Costituita da 18 istituti indipendenti di Ricerca e Sviluppo sparsi all’interno della comunità Europea, si occupa di determinare e testare le contaminazioni nocive nell’ambito dell’industria del tessile e della conciatura.

La prima e più diffusa etichetta è la OEKO-TEX® Standard 100, il cui scopo è verificare la presenza di sostanze tossiche per l’uomo e per l’ambiente nei prodotti tessili. Un prodotto con etichetta OEKO-TEX® Standard 100 è un prodotto privo di elementi potenzialmente nocivi per la salute.

Lo standard esclude la possibilità di utilizzare, in tutto il processo di produzione, un lungo elenco di sostanze chimiche tossiche, indicando dei chiari, definiti e stringenti limiti di accettabilità per le sostanze chimiche residue sui capi lavorati. Nel dettaglio vengono verificati i residui relativi all’utilizzo di pesticidi e diserbanti, metalli pesanti, coloranti tossici, sostanze chimiche riconosciute come tossiche ed anche di sostanze potenzialmente nocive o ancora sotto analisi. I test di laboratorio OEKO-TEX® includono circa 100 parametri di test e tengono conto dell'uso previsto dei tessuti. Più intenso e prolungato è il contatto di un prodotto tessile con la pelle, più severi sono i valori limite per ogni classe di prodotto:

- CLASSE I: prodotti tessili per lattanti e bambini;

- CLASSE II: prodotti tessili a contatto con la pelle;

- CLASSE III: prodotti tessili non a contatto con la pelle;

- CLASSE IV: prodotti tessili per la casa.

Inoltre, la certificazione comprende l’intero capo di abbigliamento in ogni suo componente: il tessuto, le stampe, eventuali applicazioni come cerniere, ganci, occhielli, patch. La certificazione viene rilasciata solo se tutti i componenti del prodotto finito soddisfano i requisiti richiesti.

La certificazione non è un obbligo di legge, per cui ogni azienda che fa della tutela della salute dei propri consumatori una linea guida, provvede per suo conto a fare richiesta di certificazione sostenendo dei costi. Per questo motivo un capo con etichetta OEKO-TEX® Standard 100 ha, o potrebbe avere, un costo al pubblico maggiore rispetto ad un analogo prodotto low cost privo di certificazione.

Inoltre, poiché la contraffazione è purtroppo sempre più diffusa anche in ambito tessile, l’etichetta OEKO-TEX® Standard 100 riporta impresso un codice identificativo che consente al consumatore di verificare la veridicità e validità della certificazione. Puoi verificare il tuo capo OEKO-TEX® al seguente link: https://www.oeko-tex.com/en/label-check

Per saperne di più visita il sito istituzionale: https://www.oeko-tex.com


Vedi in nostri prodotti certificati OEKO-TEX

FAIRTRADE è un logo che siamo abituati a vedere nei supermercati tipicamente sul caffè, sul cioccolato e sui succhi di frutta e serve ad identificarne la produzione attraverso una catena equa e solidale. Hai mai pensato se anche i tuoi vestiti sono equi e solidali? Eppure se percorri a ritroso il percorso di produzione della tua t-shirt preferita, troverai almeno un centinaio di persone che a vario livello se ne sono occupati. La catena di fornitura della moda mondiale è quella che annovera il maggior numero di dipendenti e se guardi a fondo nel tuo guardaroba vedrai che la fibra più presente è il cotone, ossia la più importante fibra tessile coltivata al mondo.

Il cotone viene coltivato principalmente in America, Asia ed Africa. Nei paesi più ricchi (come Stati Uniti ed Europa) i grandi produttori ricevono sussidi per mantenere le coltivazioni, preservando quindi i livelli di occupazione, riuscendo così a proporre il cotone sul mercato globale ad un prezzo artificiosamente più basso. Nei paesi in via di sviluppo invece, le coltivazioni sono incentrate su tanti piccoli produttori che coltivano il proprio pezzo di terra, senza il supporto dei governi locali e soprattutto senza la possibilità di poter influire ed imporre la propria rilevanza sul mercato globale. Ciò comporta che spesso si trovino costretti a vendere il loro prodotto a prezzi più bassi dei costi di produzione, incrementando la povertà ed impossibilitando lo sviluppo.

In questo contesto si inserisce FAIRTRADE, che aiuta i piccoli produttori di Africa ed Asia ad organizzarsi per essere più forti ed indipendenti, lavorando in gruppo, contrattando con intermediari e supportando le la loro comunità.

Tuttavia FAIRTRADE non si limita soltanto al giusto profitto per i produttori, in quanto promuove e sostiene il miglioramento delle pratiche agricole a favore del risparmio e dell’ottimizzazione del patrimonio ambientale, inteso come uso efficiente e sostenibile delle risorse idriche, mantenimento e miglioramento della fertilità del suolo per preservarne il valore e salvaguardare la biodiversità, riutilizzo e re-immissione dei rifiuti organici nel processo produttivo, divieto di utilizzare OGM nelle colture ed in generale rispetto dell’ambiente. FAIRTRADE non impone l’agricoltura biologica ai produttori, tuttavia garantisce a chi la pratica un prezzo di acquisto più alto.

FAIRTRADE in pratica garantisce ai produttori:

  • Un prezzo minimo di acquisto FAIRTRADE, che copra i costi medi di una produzione sostenibile;
  • Un premio FAIRTRADE aggiuntivo al prezzo minimo che i produttori possono utilizzare per opere di sviluppo o di sostegno alla comunità;
  • Condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori ed assoluto divieto di impiego di manodopera infantile;
  • Accesso alle linee di credito in anticipo rispetto al periodo della raccolta;
  • Organizzazione dei produttori in maniera equa e democratica;
  • Formazione dei piccoli produttori e dei lavoratori.

La certificazione FAIRTRADE prevede una regolare opera di controllo tramite FLOCERT, che è l’agenzia di controllo preposta.

Per saperne di più visita il sito istituzionale: https://www.fairtrade.it

Vedi i nosti prodotti certificati FAIRTRADE

La Fair Wear Foundation è un’organizzazione indipendente con sede in Olanda, che lavora con i marchi di abbigliamento, gli operai e gli influencer del settore, per migliorare le condizioni di lavoro nell’industria tessile e dell’abbigliamento. Opera principalmente nei paesi dove l’industria della moda ha delocalizzato le manifatture in modo da ottenere grandi disponibilità di manodopera a basso costo (Bangladesh, Bulgaria, Cina, India, Indonesia, Myanmar, Macedonia, Romania, Tunisia, Turchia e Vietnam). In questi paesi la Fair Wear Foundation collabora con le comunità locali, i sindacati e le ONG al fine di migliorare le condizioni di lavoro e di vita degli operari delle fabbriche tessili.

L’adesione alla fondazione è su base volontaria e le aziende che decidono di associarsi si impegnano a far rispettare negli impianti di produzione il cosiddetto Codice delle Pratiche di Lavoro Equo (Fair Wear Code of Labour Practices).

Questo Codice contiene 8 regole di lavoro basate sulle convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (ILO) e sulla Dichiarazione universale sui diritti umani:

- I lavoratori impiegati sono scelti su base volontaria;

- Non c’è discriminazione sul lavoro;

- È fatto divieto assoluto di impiego del lavoro minorile;

- È garantita la libertà di associazione sindacale ed il diritto alla contrattazione collettiva;

- È corrisposto un salario idoneo alla sussistenza dei lavoratori e delle loro famiglie;

- Gli orari di lavoro sono sostenibili;

- Lo condizioni di lavoro sono idonee alla salvaguardia della salute dei lavoratori;

- I rapporti di lavoro regolarizzati e legalmente vincolanti.

In pratica la certificazione consiste in un impegno delle aziende ne fanno richiesta a migliorare le condizioni di lavoro degli operai e non è vincolante. È facile per le aziende aggirare queste regole e proporre indumenti non equi pur potendosi fregiare del logo Fair Wear. Tuttavia annualmente la Fair Wear Foundation rilascia un report per ogni azienda associata in cui vengono quantificati gli sforzi fatti volti al miglioramento delle condizioni dei lavoratori e viene dato un giudizio complessivo sull’equità sociale dei loro prodotti.

Per saperne di più visita il sito istituzionale: https://www.fairwear.org/

La FOREST STEWARDSHIP COUNCIL (FSC) è una ong internazionale senza scopo di lucro che ha dato vita ad un sistema di certificazione forestale riconosciuto a livello internazionale e che ha come scopo la corretta gestione forestale e la tracciabilità dei prodotti derivati. Lo schema di certificazione FSC è indipendente e gestito da oltre 30 enti di certificazione accreditati in tutto il mondo.

È un logo che siamo principalmente abituati a vedere su mobili e prodotti in legno e molti si chiederanno cosa c’entri con la moda e l’abbigliamento. In realtà molte delle fibre tessili artificiali di cui sono costituiti in nostri indumenti, sono prodotte a partire dalla cellulosa: la viscosa (o Rayon), il Cupro, il Modal, il Lyocell ma anche l’Acetato ed il Triacetato.

La certificazione FSC applicata alle fibre tessili garantisce che i filati siamo prodotti a partire da cellulosa (e quindi legname) proveniente da piantagioni e foreste gestite secondo determinati criteri ambientali e sociali univocamente determinati e validi in tutto il mondo. In particolare viene gestita in maniera controllata la deforestazione con il re-impianto di nuovi alberi, rispettate le condizioni lavorative e sociali degli arboricoltori, delle comunità locali e degli animali, promuovendo il rispetto dell’ambiente ed il mantenimento del patrimonio forestale.

Per saperne di più visita il sito istituzionale: https://it.fsc.org/it-it

Nell’ambito del biologico, etico e sostenibile non rimangono fuori neanche i diritti degli animali. I prodotti tessili Vegan sono quelli che non contengono materiali grezzi di origine animale o siano stati prodotti utilizzando a vario titolo animali. La certificazione VEGAN più diffusa e conosciuta è senza dubbio la “Peta Approved Vegan”, certificazione rilasciata appunto dalla Peta (acronimo di: People for the Ethical Treatment of Animals) che è la principale organizzazione di tutela dei diritti degli animali al mondo. Da anni concentra i propri sforzi per combattere gli allevamenti intensivi, la vivisezione (ossia la sperimentazione sugli animali), gli allevamenti di animali da pelliccia e l’utilizzo degli animali nel mondo dello spettacolo. Il rilascio della certificazione e quindi l’utilizzo del logo “Peta Approved Vegan” sui prodotti, comporta l’adesione ed il supporto all’organizzazione stessa e viene rilasciata su autocertificazione.

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